A seguito di continui maltrattamenti, episodi di violenza fisica e verbale, anche in presenza di un minore, si è rivolta allo scrivente studio una cliente vessata dal coniuge violento.

Lo studio si è immediatamente attivato mediante una denuncia-querela per maltrattamenti che attiva la procedura prevista dalla Legge n. 69 del 2019, anche detta Codice Rosso, una norma che è stata interamente studiata e approvata a tutela delle donne vittime di violenza, compresa quella domestica.
La procedura prevede che dopo la querela, la vittima venga immediatamente (o comunque entro tre giorni) sentita dal Pubblico Ministero o dalla Polizia delegata.

La querela per maltrattamenti giustifica l’applicazione delle dovute misure d’urgenza, quali l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi da lei abitualmente frequentati. Questo implica che l’aggressore dovrà sempre trovarsi a più di cinquecento metri dalla vittima ed è possibile tracciare la distanza anche attraverso l’utilizzo del braccialetto elettronico, misura introdotta nel nostro ordinamento nel 2001.

Si precisa che le vittime di violenza domestica, come le vittime di stalking e di violenza sessuale, hanno diritto al patrocinio a spese dello stato. Eventuali inasprimenti della pena graveranno sull’aggressore che si rifiuti di seguire un percorso di rieducazione e che non rispetti le misure cautelari.

Lo studio ha assistito legalmente la donna, rappresentandola in giudizio durante la separazione e durante il procedimento penale che la vedeva parte offesa.

Affinché si attivino le opportune misure a tutela della vittima è necessario denunciare, per far sì che la violenza sulle donne non divenga una triste prassi.

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