Nelle ultime settimane, il sottoscritto procuratore si è occupato di un caso di risarcimento danni morali che vede coinvolta una nota influencer che giorno per giorno condivide con la sua Community video e post particolarmente provocatori.
Si rivolgono allo studio due genitori preoccupati che ricevono la richiesta di risarcimento indirizzata al figlio minorenne.
Lo stesso avrebbe, tramite social, inviato messaggi offensivi all’influencer che di tutta risposta (nonostante le scuse pubbliche del ragazzo) decide di proseguire per vie legali.
Il danno morale rientra nella categoria dei danni non patrimoniali e la Suprema Corte lo definisce come patema d’animo, sofferenza soggettiva provata dalla vittima di un illecito, un profondo senso di tristezza, vergogna e disistima di sé.
La Cassazione si è più volte espressa in questione, sottolineando quali siano i casi che prevedono il risarcimento di danni non patrimoniali:
- qualora il fatto illecito integri una fattispecie penalmente rilevante (si pensi alle vittime di stalking o di mobbing)
- qualora vi sia una espressa previsione di legge (danno da violazione della privacy)
- qualora si riscontri una violazione grave di diritti inviolabili della persona
Perché si possa presumere il danno morale, come ha affermato la Corte d’Appello di Milano deve essere provata il 30% di inabilità che impedisca alla parte lesa la normale prosecuzione delle proprie attività, sia che l’inabilità sia temporanea o che sia permanente ( si pensi alle vittime di incidenti stradali che subiscano gravi danni biologici).
In tutti gli altri casi, il danno morale dovrà essere provato tramite testimonianze di persone vicine alla vittima dopo il verificarsi dell’illecito e tramite perizie svolte da medici professionisti in materia.
L’avvocato di controparte ci ha già significato come non intenda sottoporre la propria cliente ad alcuna perizia medica. Cliente che allo stesso tempo non ha mai interrotto le proprie attività social e continua imperterrita a condividere contenuti.
Il sottoscritto procuratore ha prontamente iniziato a costruire la difesa del ragazzo, rappresentato dai propri genitori, in quanto minorenne.