Donne, vincete il pregiudizio

Questo il titolo dell’articolo pubblicato in data 25.09.2020 su un noto giornale dell’Abbiatense, e che di seguito viene riportato, volto a scuotere tutte quelle donne che, per timore, vergogna o altro mancano di denunciare le persecuzioni rivolte nei loro confronti da persone vicine.

“Violenza, stalking, reati persecutori: sono parole che negli ultimi anni riempiono le pagine della cronaca nera, ma rispetto alle quali il concetto di prevenzione fatica ad essere messo in pratica. Lo prova la vicenda di una giovane donna abbiatense che dopo aver subito per un anno comportamenti inaccettabili da parte dell’ex compagno ha deciso di denunciare, sostenuta in questo percorso difficile e doloroso dal suo legale. «La mia assistita – spiega l’avvocato Annalisa Parisi – ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco alcuni accadimenti che sono valsi alla controparte un ammonimento da parte del questore a mantenersi lontano. Purtroppo però è della scorsa settimana la notizia che il gip di Pavia – anche a fronte di un quadro indiziario corposo – ha disposto l’archiviazione nei confronti dell’uomo denunciato, archiviazione contro la quale andremo a presentare ricorso». Questo perché ad avviso del giudice in base alle testimonianze raccolte si evince che il rapporto di coppia fosse “molto litigioso” da ambo le parti; «Circostanza quest’ultima – attacca il legale –  che  ha indotto il gip a supporre di non dover approfondire le responsabilità a nostro giudizio gravi dell’uomo lasciato. La fine della relazione tra la mia assistita e il soggetto in questione (un operaio 50enne con precedenti non specifici) risale a  maggio 2019; da lì l’uomo ha preso a frequentare assiduamente il bar dell’ex, poi sono arrivati gli atti vandalici ai danni dell’auto della mia cliente  e i pedinamenti». Era invece il giorno di Sant’Ambrogio  quando all’improvviso contro le finestre dell’abitazione della querelante viene lanciato un piolo da saldatura, in grado di sfondare il vetro. Il mattino seguente lo stesso oggetto se l’era ritrovato conficcato nel parabrezza  dell’auto, lasciata in cortile. «Un escalation di fatti inquietanti culminati in un incendio, appiccato in data 11 dicembre, ai danni dello studio in cui lavora la mia assistita – aggiunge l’avvocato Parisi – seguito da una serie di appostamenti all’interno del cortile di casa fino ad arrivare all’incontro del luglio 2020, avvenuto sempre nelle pertinenze dell’abitazione della donna, durante il quale, l’ex compagno dopo averla squadrata, sollevava la maglietta mostrando la presenza una pistola, subito ricoperta».

Un ruolo fondamentale, come già evidenziato, lo hanno assunto alcune testimonianze frutto, sempre a giudizio della presunta parte lesa, di un clima di intimidazione creato ad arte dalla controparte.

«Capisco la paura, ma voglio dire a tutte le donne vittime di non arrendersi. E’ importante – conclude l’avvocato – rompere quel muro di omertà e pregiudizio che spesso provoca ancora più sofferenza dei torti subiti. 

Infine, un appello anche a chi abita, lavora va in palestra, vive insieme ad altre persone: non trinceratevi dietro ad affermazioni generiche, ma dite la verità rispetto a quanto vi capita di vedere o sentire».”

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